Abstract: La civiltà ebraica, lungo più di tre millenni e in tanta diffusione di luoghi, ha conosciuto, sulla base di fondamenti essenziali, per influenza degli eventi, una varietà di pensiero, di riti, di aspetti. La modernità, dal Settecento illuministico, e l’emancipazione, seguita dall’integrazione, in paesi progrediti, ha suscitato un fermento di riforma, per esigenza di adeguamenti. È così sorta, a partire dalla Germania, una corrente dell’Ebraismo, detta Reform o Liberale o Progressiva, con sfumature di termini e gradazioni. Si è propagata, per somiglianza di situazioni, in altri paesi europei e specialmente negli Stati Uniti di America. Contrapposta alla Riforma si è configurata, sul versante più tradizionalista, una Ortodossia ebraica, a sua volta suddivisa in riti e tendenze. Si è anche formata una corrente intermedia detta comunemente Conservative. Entro la stessa Riforma vi sono stati i radicali e i temperati, con tendenza al ricupero della tradizione e dell’identità ebraica di popolo. Una innovazione cospicua è la parità dei generi nel culto. Altra denominazione è il Ricostruzionismo che si incontra nel libro.
Tra gli ebrei d’Italia si sono manifestate nell’Ottocento sia propensioni riformistiche, sia maggiormente tradizionaliste. La nascita nel nostro paese di una organizzata corrente progressiva è recente e dovuta in parte agli aumentati scambi con i correligionari di altri paesi, così come gli scambi hanno reso più accentuata, su talune questioni, la linea del Rabbinato italiano. La presenza progressiva è esigua in Italia, ma anche le minoranze meritano di esser conosciute, tanto più essendo parte dell’Ebraismo italiano, esso stesso una minoranza.
Abstract: L'arte e il Museo rappresentano due settori all'avanguardia nella ricerca e nella trasmissione della Memoria della Shoah. Esattamente queste due frontiere disciplinari si occupano fra l'altro dei molti e diversi modi in cui la Memoria stessa è vista, comunicata o percepita. Il libro, frutto di uno studio durato molti anni, accoglie contributi di specialisti fra i più accreditati nei due temi: persone, situazioni e realtà nuove e a tratti sorprendenti aiutano il lettore a comprendere meglio i volti, le sembianze della Memoria della Shoah nel mondo di oggi e di domani.
Indice
Maya Zack, Counterlight
Clara Ferranti, Per una definizione linguistica del totalitarismo del XXI secolo: “radiografia” controluce dell’epoca contemporanea
Paolo Coen, Da Richard Serra in qua. La memoria dell’Olocausto nell’arte e nel Museo, fra continuità, fratture e intersezioni
Eleonora Palmoni, Proposta per musealizzare una delle località di internamento fascista nelle Marche: la Villa Giustiniani-Bandini di Urbisaglia
Daria Brasca, “Holocaust-Era Looted Art” nel contesto italiano: le collezioni private ebraiche tra rimozioni storiche e mancata coscienza nazionale
Manfredo Coen, Il Parco del Cardeto ad Ancona
Chiara Censi, Il patrimonio ebraico di Ancona e delle Marche. La musealizzazione del Cimitero Ebraico di Ancona
Lola Kantor-Kazovsky, Post-Holocaust Reflexion in Moscow Non-conformist Art of the 1960s and Michail Grobman’s Israeli Leviathan group
Danielle Pardo Rabani, La memoria del Bene, Brindisi accoglie: proposta per il recupero e la valorizzazione della ex Stazione Sanitaria Marittima di via Mater Domini
Giorgia Calò, Rappresentare il non rappresentabile. Il volto della Shoah
Anastasia Felcher, Of Their Own Design: Curatorial Solutions to Commemorate the Shoah in Museums across Eastern Europe
Elenco delle immagini
Abstract: La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea e Ipsos hanno realizzato un’indagine volta ad indagare quali siano oggi le opinioni ed i sentimenti degli Italiani nei confronti degli ebrei: apertura/chiusura, possibili stereotipi diffusi, fino ad arrivare al misurare la presenza o meno di un vero e proprio antisemitismo.
L’indagine si inserisce all’interno di un quadro conoscitivo da parte dell’Osservatorio antisemitismo del CDEC già molto articolato, approfondito e ricco di indagini passate sia di natura qualitativa che quantitativa, sebbene – soprattutto quelle quantitative – siano un po’ datate nel tempo.
L’obiettivo di CDEC è stato dunque quello di disporre di un’indagine di scenario aggiornata, caratterizzata da una solida metodologia di rilevazione e che possa diventare un punto di partenza anche per monitoraggi periodici che vadano a costruire una sorta di «barometro dell’intolleranza».
Affrontare un tema come quello delle opinioni nei confronti di gruppi etnici o religiosi specifici, espone ai rischi della cosiddetta desiderabilità sociale, cioè al fatto che gli intervistati più difficilmente esprimono direttamente posizioni critiche o negative su temi come questo. In sostanza, sapendo che le proprie opinioni possono essere oggetto di riprovazione sociale, si tende a non esprimerle se non addirittura a mascherarle.
E’ apparso opportuno quindi far precedere il set di domande dedicate al tema specifico, da alcune domande utili a classificare gli intervistati in termini di apertura più generale nei confronti del mondo e verso «l’altro» e il «diverso», già sperimentate e validate da Ipsos in altre indagini su temi analoghi con un approfondimento sul tema dell’immigrazione: al netto dei rischi terroristici, respingimento o accoglienza? Gli immigrati sono un problema per il nostro stile di vita?
Abstract: La presente relazione riassume i principali casi di antisemitismo e di pregiudizio antiebraico in Italia nel 2013.
Le informazioni sono state raccolte da fonti diverse: dai soggetti coinvolti (vittime), da comunicazione della Comunità ebraica o altri enti, da fonti aperte (giornali, radio, web, etc.) e da analisi e studi fatti in proprio dall’Osservatorio antisemitismo della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – CDEC o da altre istituzioni e organizzazioni.
Nel 2013 l’Osservatorio antisemitismo ha registrato una cinquantina di episodi di antisemitismo, un numero vicino a quello degli ultimi tre anni. Si tratta principalmente di: graffiti offensivi, E-mail e post a singoli e istituzioni ebraiche, dichiarazioni pubbliche, cori e striscioni antisemiti negli stadi di calcio.
Il conteggio include gli atti più significativi e manifesti quelli cioè che hanno guadagnato visibilità mediatica consapevoli che molti altri non sono arrivati alla nostra attenzione, perché non denunciati o non pubblicati.
Il calcolo non comprende invece le numerose uscite antisemitiche sul web, tranne che per i casi più eclatanti. Al web come mezzo di diffusione dell’odio viene dedicato un paragrafo a parte.
Abstract: La presente “Lettera di informazione” riassume i principali casi di antisemitismo e di pregiudizio
antiebraico registrati in Italia nel 2014.
• Nel 2014 l’“Osservatorio antisemitismo” della Fondazione CDEC ha registrato una novantina di
episodi di antisemitismo, un numero nettamente superiore a quello degli ultimi tre anni e doppio
rispetto al 2013.
• Come ogni anno molti episodi di antisemitismo si sono concentrati intorno al 27 Gennaio “Giorno
della Memoria”. L’altro picco di antisemitismo è stato raggiunto tra i primi di luglio e la fine di
agosto in concomitanza con il conflitto tra Hamas e lo Stato di Israele nella Striscia di Gaza.
• Il livello di aggressività, in particolare quello verbale, è in crescita.
• Episodi di antisemitismo ed attacchi contro gli ebrei vengono da ambienti estremisti e marginali.
• Il pregiudizio antisemitico inteso come opinioni è trasversale ai diversi ceti socio culturali e politici,
l’antisemitismo - come episodi, attacchi verbali e azioni di ostilità antiebraica - contraddistingue i
gruppi politici estremisti di destra e di sinistra. I discorsi antisemiti, ossia argomentazioni fatte
pubblicamente che si riferiscono a una ideologia o a un pensiero culturale denso di stereotipi, a
seconda del paradigma cui attingono: cospirativismo, negazione della Shoah, demonizzazione di
Israele vengono espressi invece in vari contesti, non necessariamente estremisti.
• Esponenti e simpatizzanti di partiti e movimenti della destra radicale nel 2014 sono stati
protagonisti di molteplici episodi e polemiche antisemite e negazioniste, e di banalizzazione del
nazifascismo.
• Il negazionismo è molto attivo, principalmente nel web e fa parte del bagaglio ideologico e militante
di movimenti e partiti neonazisti.
• L’antisemitismo nel web è in continua crescita.
Abstract: L’identità dipende dai legami, dalle storie e dalle esperienze personali, dalle condizioni esistenziali nel tempo e nello spazio,dai processi complessi di mobilità fisica e intellettuale, dai sistemi normativi e regolativi del lavoro e della vita di singoli e collettività. Gli ebrei italiani, legati a una Tradizione nobile, a una tragedia immane, come quella della Shoah, alla recente nascita di uno Stato, Israele, al quale sono legati emotivamente e affettivamente, possono essere dei protagonisti del cambiamento, in forza della loro esperienza, o chiudersi in una particolarità separata nella difesa, in sé legittima, della propria specificità. La ricerca sui giovani ebrei italiani parte da queste premesse proponendo le loro risposte alle alternative indicate.
L’Associazione di cultura ebraica Hans Jonas (www.hansjonas.it) nasce alla fine del 2009 per promuovere attività di formazione, ricerca ed elaborazione culturale in seno alle comunità ebraiche italiane e nella società. Da allora l’Associazione ha organizzato due Master per giovani dirigenti delle comunità ebraiche e diversi convegni di studio. Con questo testo l’Associazione apre le sue pubblicazioni.
Abstract: הקהילה היהודית באיטליה קיימת ברציפות מאז ימי האימפריה הרומית, וראשיתה עוד בימי מלכות החשמונאים. אין זו קהילה אשכנזית ולא ספרדית, אלא קהילה בעלת מסורת מפוארת וייחודית משל עצמה. משך כמעט אלפיים שנה התקיימה באיטליה תרבות יהודית עשירה ורב-גונית, תוך אינטראקציה מורכבת ורבת-עניין עם הסביבה הלא-יהודית. מאז המאה ה-19 גברו בקרב יהודי איטליה תהליכי טמיעה, וכיום מהווה ההתבוללות אתגר מרכזי לעתיד החיים היהודיים באיטליה. כגודל אתגר זה, כן חשיבות המחקר להבנת שורשיו, לסימון מאפייניו ולהתווית דרכי התמודדות עִמו; אולם נדמה שכמעט אין מחקר בתחום חיוני זה, ועל כן מחקרו של ד"ר לאטס הוא בעל ערך מיוחד.
ד"ר לאטס מתאר את התהליכים הפוקדים את יהדות איטליה, ומדגיש את הֵעדרה של הכרה מפורשת בהתבוללות כבעיה מרכזית בעיני מנהיגי הקהילה ומוסדותיה. בין השאר, הוא מצביע על ההתעלמות מ"בני קבוצות השוליים שאינם מקיימים קשר כלשהו עם המוסדות היהודיים, ובייחוד עם אותם הצעירים שאינם לומדים במסגרות חינוך יהודיות", ומציע בין השאר לבצע "מיפוי מדויק של כלל האוכלוסייה היהודית החיה במדינה, לא רק של מי שרשום בקהילה, כדי לאתר את היחידים וגם את הקבוצות שהתרחקו מן המסגרות היהודיות. המיפוי ילַמד על האנשים שהזהות היהודית שלהם רופפת, אלה המועמדים להתבוללות, כגון מהגרים, יורדים מן הארץ, בני נישואי התערובת, יהודים שגרים באזורים מרוחקים, ועוד". החוקר מגיע למסקנות בדבר הצורך בשינויים בתכני החינוך היהודי, בפרט בגילאי התיכון, ובשינויים בתכנים המוקנים ללומדים בשלושת בתי המדרש להכשרת רבנים. כך למשל הוא מציע כי:
"רב של קהילה, ואפילו תלמיד חכם מן השורה, יידרש לעתים קרובות מאוד להתמודד עם שאלות של זהות יהודית יותר מאשר עם שאלות של איסור והיתר. בלי להפחית מחשיבותה של ההתיחסות ההלכתית להשלכות ההתבוללות, כגון נישואי התערובת, גיור ואפילו שאלות של קבורה בקבר ישראל, נראה כי אפשר להוסיף מקצועות לימוד, כגון פסיכולוגיה או סוציולוגיה, אשר יסייעו למועמד למשרת רבנות בקהילה להתייחס לשאלות ערכיות ולבעיות החברה".
נדמה שחידוש מתודי מעניין מצוי בהצעתו של ד"ר לאטס, להפיק תועלת מחקרית ומעשית מהשוואה בין דרכי הפעולה של שתי המסגרות הפועלות כיום לחיזוק הזהות היהודית בקרב בני הקהילה:
"התנועה היהודית היחידה באיטליה, שאינה שייכת לממסד הקהילתי ופועלת פעולה עצמאית על פי תפיסתה היא, היא החסידות של לובביץ'. גם החסידים, אשר השתקעו באיטליה במרוצת עשרות השנים האחרונות, מתמודדים עם ההתבוללות, אך שיטותיהם בוודאי שונות משיטותיו של הממסד המסורתי. דומה כי ההשוואה בין פעילות שני הגופים הללו, המערכת הממסדית וחסידות לובביץ', על יתרונותיה וחסרונותיה, עשויה להעשיר את ההתבוננות ולהאיר את היתרונות שבכל אחת מן השיטות".
ואכן, החוקר מפיק מהשוואה זו תובנות רבות עניין, הרלוונטיות הן עבור יהדות איטליה והן עבור קהילות יהודיות ברחבי העולם, שבקִרבן פועלים חסידי חב"ד.
לבסוף, החוקר מעלה את ההצעה לעשות "שימוש בטכניקות מודרניות של שיווק. הכוונה היא לבדיקת ההרכב החברתי של כל קהילה, כדי להצביע על בעלי זיקה יהודית חזקה לעומת בעלי זיקה רופפת, וכדי לגלות את הצרכים הרוחניים, ואולי גם החומריים, של כל אחד מהם, ולחפש דרכים לעניין אותו ולחזק את זהותו היהודית... הפעולה צריכה להיות מכוונת לא רק לחיזוק ההיבט הדתי של היהדות, אלא בעיקר לחיזוק הקשר הלאומי והאתני של הפרט לעם היהודי".
מחקר זה מהווה איפה תרומה נכבדה למחשבה אודות המצוי והרצוי ביהדות איטליה של זמננו, והוא יכול לשמש בסיס לדיונים מעמיקים ופוריים אודות עתידה של קהילה יהודית עתיקה ומפוארת זו.