Abstract: La civiltà ebraica, lungo più di tre millenni e in tanta diffusione di luoghi, ha conosciuto, sulla base di fondamenti essenziali, per influenza degli eventi, una varietà di pensiero, di riti, di aspetti. La modernità, dal Settecento illuministico, e l’emancipazione, seguita dall’integrazione, in paesi progrediti, ha suscitato un fermento di riforma, per esigenza di adeguamenti. È così sorta, a partire dalla Germania, una corrente dell’Ebraismo, detta Reform o Liberale o Progressiva, con sfumature di termini e gradazioni. Si è propagata, per somiglianza di situazioni, in altri paesi europei e specialmente negli Stati Uniti di America. Contrapposta alla Riforma si è configurata, sul versante più tradizionalista, una Ortodossia ebraica, a sua volta suddivisa in riti e tendenze. Si è anche formata una corrente intermedia detta comunemente Conservative. Entro la stessa Riforma vi sono stati i radicali e i temperati, con tendenza al ricupero della tradizione e dell’identità ebraica di popolo. Una innovazione cospicua è la parità dei generi nel culto. Altra denominazione è il Ricostruzionismo che si incontra nel libro.
Tra gli ebrei d’Italia si sono manifestate nell’Ottocento sia propensioni riformistiche, sia maggiormente tradizionaliste. La nascita nel nostro paese di una organizzata corrente progressiva è recente e dovuta in parte agli aumentati scambi con i correligionari di altri paesi, così come gli scambi hanno reso più accentuata, su talune questioni, la linea del Rabbinato italiano. La presenza progressiva è esigua in Italia, ma anche le minoranze meritano di esser conosciute, tanto più essendo parte dell’Ebraismo italiano, esso stesso una minoranza.